Siamo forse un paese già sconfitto, moralmente, economicamente e socialmente ?? Certo, lo siamo.  

Abbiamo la classe politica meno rappresentativa della società italiana? La risposta è ancora si, quella classe politica venuta fuori da una elezione definibile “truffa”, con una campagna elettorale tenutasi in estate per evitare che le forze antagoniste si potessero schierare ed organizzare con la colpevole complicità del presidente che ha giaciglio sul colle più alto di Roma.

E complice e servo, abbiamo anche il servizio di informazione pubblico (RAI) e con esso l’ordine dei giornalisti più disinformante e fake che si possa immaginare (peggiore dei servizi di informazione della Russia Staliniana, del regime iraniano e degli organi di stampa Nord Coreani.

Questa ipocrisia di potere e di stampa sta nei 13 minuti di applausi alla “prima” della Scala.

Un mondo diverso, lontano dalla realtà sia quello che era in tribuna d’onore che quello che era ad applaudire. Tredici minuti di vergogna durante i quali i giullari di corte osannano la casta di questo Paese applaudendolo che a sua volta si gongola nel proprio egoismo.

E durante quei tredici minuti di ipocrisia il mondo è andato comunque avanti.

La stampa che ha acceso i riflettori su quegli applausi ha omesso di dirci quello che nel mondo sta succedendo e che per noi, per le nostre tasche per le nostre famiglie è molto più importante di una spocchiosa kermesse di altri tempi (la prossima sarà quella di Sanremo del prossimo febbraio).

Durante quei tredici minuti l’Egitto (nostro dirimpettaio nel mediterraneo e nostro grande partner commerciale) ha deciso di aderire alla BRICS New Development Bank, la Banca dei Paesi Brics. Cosa non da poco il menefreghismo delle istituzioni (o forse la Ursula Von Der Leyen era a Milano proprio per dirci che dobbiamo perdere anche i rapporti commerciali con i Paesi del nord africa.

Durante quei tredici minuti Sei paesi dell’UE hanno criticato le restrizioni sulle nuove forniture di armi che la commissione europea ha proposto con il suo nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia e di ulteriori finanziamenti all’Ucraina, giudicando le raccomandazioni emesse dalla Commissione europea non fondate oltre che minatorie della sicurezza alimentare dei Ventisette.

Durante quei tredici minuti l’Ungheria si è opposta al nuovo progetto di prestito congiunto di 18 miliardi di euro per l’Ucraina, i cui interessi sarebbero pagati dai Ventisette.  E sempre durante quei tredici minuti la Commissione Europea, la cui presidente era in tribuna d’onore a Milano, ha bloccato vigliaccamente 7,5 miliardi di euro di fondi per Budapest.

Durante quei 13 minuti il presidente cinese XI Jinping è arrivato in Arabia saudita ottenendo una accoglienza con i guanti di velluto che contrasta con quella riservata al presidente degli Stati uniti Joe Biden durante la visita a luglio. Xi parteciperà anche al primo vertice Cina-Stati arabi e al vertice Cina-Consiglio di cooperazione del Golfo, oltre a firmare durante la visita accordi per un valore di quasi 30 miliardi di dollari.

Durante quei tredici minuti di ipocrisia il mondo è continuato a cambiare. Il mondo che i personaggi del teatro “la Scala” non vogliono vedere, o meglio che vedono, conoscono ma che volutamente non intendono considerare, presi come sono ostaggio di quelle élite finanziarie, dell’unione europea e del blocco anglosassone che in Europa fa il bello e cattivo tempo, come negli ultimi nove mesi in Ucraina.

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