di Giovanni DEMARCO
Il sovraccarico delle strutture ospedaliere, legato all’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus che per mesi ha tenuto bloccate le vite e l’economia del bel Paese, al di là della strana modalità di conteggio dei casi, ha evidenziato il fallimento delle riforme neoliberiste che si sono susseguite negli ultimi anni.
Riduzione dei posti letto, riduzione del personale infermieristico, indebitamento degli ospedali pubblici, privatizzazioni, concorrenza interna, e mancanza di lungimiranza degli amministratori e dei governi da dieci anni ad oggi hanno ridotto il nostro sistema sanitario a quel colabrodo che quotidianamente le TV e i mass media ci mostrano.
È la nozione stessa di servizio pubblico che è stata calpestata; gli ospedali sono diventati imprese, il cui obiettivo è non per fornire la migliore assistenza possibile alla popolazione, ma risparmiare denari poter rientrare nelle spese e aver meno perdite possibili, se non un profitto. questa visione della sanità è ormai conclamato un fallimento.
Lo abbiamo visto chiaramente con strutture, già sature, che lottavano per far fronte a una spinta aggiuntiva, tanto da costringere a chiudere tutto, in base alla logica dei colori.
Tuttavia, nessuno sembra voler capire la efficacia (o non efficacia) di queste riforme neoliberiste, il corso ideologico non è messo in discussione. Dai governi Berlusconi e Prodi, passando per i vari Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte e per finire con Draghi abbiamo vissuto le sagre del “chi chiude di più” o del ” chi svende peggio”.
La assurda regola del pareggio di bilancio e della “austerity” hanno fatto si che senza soluzione di continuità, la nostra sanità venisse letteralmente cancellata.
Oggi la pandemia ideologica del coronavirus ci costringe a reagire. Per fra fronte all’aumento degli accessi e ricoveri in ospedale sono stati riconvertiti vecchi ospedali e reparti ospedalieri in “reparti covid”, al fine di isolare gli infetti dal coronavirus dai pazienti ordinari.
Nel frattempo però abbiamo dimenticato che esistono ancora le altre malattie, nonostante in tv nessuno ne parla.
Sembra incredibile ma ci sono ancora i malati oncologici, i malati affetti da patologie croniche da patologie cardiologiche o dismetaboliche. Questi pazienti rischiano quotidianamente di vedersi chiudere le porte dei centri di cura a loro dedicati. Pazienti che non possono avere accesso regolare né al medico né al trattamento questo in alcuni casi potrebbe essere fatale
Stranamente, nessuno si interroga sull ‘“efficacia” delle riforme neoliberiste nei nostri paesi, che hanno portato a questa situazione aberrante.
Al contrario, visto che non funziona, si parla di Covid, di tamponi e di vaccini.