In queste ore sono molte le informazioni che ci stanno letteralmente inondando i media nazionali e internazionali e come al solito leggiamo una marea di commenti che presentano i palestinesi come gli aggressori e l’esercito israeliano come la risposta. Versione apparentemente giusta se guardassimo un solo fotogramma della questione Israelo-palestinese. Se basassimo la nostra lettura su quanto accaduto da sabato scorso forse la lettura che i media fanno potrebbe essere veritiera. Ma la guerra in Palestina dura dal 1948. Questione mai sedata, mai risolta e spesso alimentata ad arte.
Quella che stiamo rivivendo è una ulteriore strage di innocenti, dall’una e dall’altra parte. In Palestina sta succedendo un vero ed assurdo caos politico, diplomatico, militare ed umano. Una vera strage di innocenti.
Al netto di questo, qualsiasi cosa si possa pensare sulla strategia adottata da Hamas (e non abbiamo necessariamente un punto di vista comune sull’argomento), dobbiamo ricordare che è:
• Israele, la potenza colonizzatrice dal 1948 e che impone un blocco disumano a Gaza,
• Israele, che continua la colonizzazione forzata di tutta la Palestina storica,
• Israele, che rafforza un regime di apartheid e utilizza l’incarcerazione di massa come mezzo per gestire la propria occupazione,
• Israele, il cui esercito nell’ultimo periodo ha coperto i pogrom compiuti dai coloni contro i villaggi palestinesi.
Più di 200 morti palestinesi dall’inizio dell’anno, più di 1.000 detenuti amministrativi cioè senza processo e senza accesso agli atti di accusa. E ricordiamo che il diritto internazionale, che Israele calpesta, giustifica la resistenza, inclusa la resistenza armata, all’occupazione e all’oppressione. Più o meno quello molti dicono per la “difesa ucraina di fronte alla aggressione Russa”. Siamo convinti che gli eventi di questi giorni dovrebbero ricordare a tutti, e in particolare alla popolazione israeliana, che non sarà possibile la pace per una comunità ebraica in questa regione del mondo senza il riconoscimento della parità di diritti di tutti.
Facciamo il nostro appello ai governi europei, per primo al governo Meloni, affinché cessino gli infiniti riferimenti inequivocabili al diritto di Israele alla sicurezza e interrompano la collaborazione militare ed economica con questo Stato coloniale. Non ci sono le ragioni per farlo; non ci sono motivi economici, politici e razionalmente nemmeno di opportunità diplomatica per spingersi in questo.
Condanniamo l’attacco di Hamas di sabato scorso, che certo non conduce a quel dialogo necessario tra le parti in medio oriente, ma sosteniamo convinti la resistenza del popolo palestinese di fronte all’occupazione, alla repressione e alla negazione dei diritti dei cittadini palestinesi cosi come sosterremmo le resistenze di qualsiasi popolo sovrano sul proprio territorio di fronte alle aggressioni di Stati Imperiali, o anche di organizzazioni sovranazionali, che a dispetto del rispetto di diritti umani intende sottomettere qualsiasi popolo sfruttando le sue debolezze che siano esse politiche, economiche o sociali.