In Europa il sistema di welfare sta erodendosi, ma sembra che alla stessa commissione europea ciò non importa.
In Italia e in tutta la comunità Europea sta sempre venendo meno il sistema di assistenza sociale e della distribuzione della ricchezza, e il continuo incremento dei fenomeni migratori metteranno alla luce, nei prossimi mesi queste differenze. Il divario tra ricchi e poveri diventa sempre più ampio, e le nostre periferie diventano sempre più banlieu che covano disagi sociali oltre che degrado. Frutto della distruzione del nostro settore primario e della nostra industria da parte dei mercati e delle istituzioni internazionali, complice le svendite dei beni pubblici dei « politici nostrani » che issando la bandiera del cambiamento climatico, dei vincoli di stabilita e delle rigide regole di Bruxelles stanno distruggendo sempre più la capacità produttiva e distruggendo uno dei pilastri della capacità produttivo del Paese.
A ciò si aggiunge, appunto, la questione migratoria, una delle principali minacce alla stabilità europea; stabilità minata non solo dall’ arrivo degli immigrati, ma anche dalla mancanza di capacità dei sistemi sociali di integrarli causa l’alto numero degli afflussi, l’alto costo, oltre che l’incapacità dell’Europa nel poter fare questo. Il nostro sistema di welfare, già sotto pressione rischia il suo definitivo collasso ed a poco servono i viaggi di Ursula Von der e del presidente del consiglio Meloni a Lampedusa. Fumo negli occhi per una popolazione presa in giro da diversi anni che tra le altre dovrà farsi carico di una transizione green forzata da un’Agenda Globale che mira all’autodistruzione delle economie per il ripristino di un ultracapitalismo senza confini né Stati, di un mondialismo appunto, che non ci appartiene.