Per settimane il mito della imminente sconfitta di Putin e della Russia è diventato leggenda, autoalimentata da tutte le minchiate che gli organi di informazioni italiani e stranieri hanno accumulato in questi mesi. In due giorni la Russia ha effettuato 100 attacchi su 15 cittá. Metro bloccate, stazioni ferroviarie e nodi elettici distrutti. Al G7 ( grandi di cosa ancora non si sappiamo) si ribadisce che questi interventi militari sono da condannare in quanto colpiscono la popolazione civile; come se gli attentati al north stream o al ponte che collega la crimea con la russia colpisse esclusivamente obiettivi militari; come se le azioni belliche dell’esercito ucraino dal 2014 hanno colpito esclusivamente obiettivi militari.
Stoltenberg afferma che la NATO non puo permettersi una sconfitta in Ucraina, e ovviamente nemmeno la Russia può.
La terza guerra mondiale ormai dichiarata da entrambi gli schieramenti ( Russia e Nato) metterà in ginocchio l’Europa ( ma non l’unione europea che continuerà ancora per qualche anno ad essere vassalla degli USA fino a quando questa non avrà spolpato fino all’osso le economie e le sovranità nazionali). Le stime del FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE danno in recessione per il 2023 le economie tedesche e italiana; guarda caso quelle che erano il vero obiettivo del blocco anglosassone e francese.
E l’Italia cosa fa?

Nulla se non alimentare questa follia delle sanzioni e delle sterili condanne a senso unico che ci fanno solo male. Condanne e prese di posizione sterili e dettate delle quali si fa massimo interorete l’inquilino del quirinale (ecco forse il vero motivo della sua rielezione). A ruota seguono le dichiarazioni dei rappresentanti del governo uscente e di quello che si presume possa essere il giverno subentrante.
Dichiarazioni che sono aria fritta, vuote di tutto. Nessuni che qui da noi propone solizioni per la rasoiata che le economie familiari subiranno nei prossimi mesi; non sono quei quattro spiccioli del reddito di cittadinanza o di sussidi una tantum a poter salvaguardare le famiglie ma riforme strutturate e strategie economie che guardano anche oltre confine e che indubbiamnete devono guardare a est.
Bene ha fatto Orban a pensare all’orticello Ungherese prima che agli interessi d’oltreoceano.
L’Italia si dichiari neutrale nei confronti di questa guerra e prenda le distanze da coloro che alimentano il fuoco bellico al solo scopo di vendere gas liquefatto a caro prezzo a chi ne necessita.
Lo diciamo da sempre.
Prepariamo il terreno per riconquistare il nosgro spazio commerciale nel mediterraneo, senza lasciare campo libero ad altri paesi, quali la Francia, e riprendiamo quegli accordi commerciali e politici con i paesi del nord africa che potrebbero diventare nostri nuovi partner a partire dalla Libia.
Se avremo mai un “giorno dopo questa guerra” dobbiamo togliere il paraocchi e guardare altrove.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi