Il governo Draghi si regge (si reggeva) sulla incapacità politica, e sulla malafede, di un parlamento che nella sua quasi totalità tira a campare per sbarcare il lunario.
Oggi il governo Draghi sembra cadere per motivi di lana caprina (il termovalorizzatore di Roma) ma nella realtà mette a nudo quanto povera sia la politica italiana. Povera e lontana, ma davvero lontana, dalla realtà della popolazione.
Questo parlamento, ed ovviamente il governo, non rispecchia le scelte effettuate dagli italiani nella primavera del 2018. Le emergenze attuali non erano nemmeno lontanamente immaginabili quattro anni fa; crisi economica, inflazioni a due cifre, e geopolitica europea e mondiale stravolta da una guerra che questo governo e questo parlamento sta contribuendo a prolungare erano lontane da qualsiasi immaginazioni.
Ad oggi siamo noi italiano col cerino in mano e rischiamo di scottarci.
Questa legislatura ha visto già tre governi e forse ne vedrà un quarto (che sia un Draghi bis o un governo amato o di chissà chi) ma temiamo che anche la prossima legislatura non porterà niente di buono.
La campagna elettorale, ormai è già iniziata con i passi falsi dei furbetti del palazzo.
Nessun confronto serio, nessun programma frutto di idee. I Partiti politici sempre più comitati d’affari e sempre più commissariati da emissari esteri si confronteranno sui nomi e non sui contenuti, già consapevoli che alla fine ne verrà fuori un nulla di fatto.
Il confronto rimane sempre blindato e i partiti dibatteranno sui non contenuti dei propri programmi che non vorranno essere scontentare nessuno. Né la Nato, ne l’Europa, ne Zeelensky e ne la Ursula.
Ma di cosa stiamo parlando? Ci definite populisti e avete paura del popolo. Avete blindato le elezioni con l’esclusione (o con il tentativo di esclusione) delle forze civiche e politiche definite populiste a partecipare alle prossime elezioni, obbligati a raccogliere migliaia di firme per presentare le liste elettorali, ma non ci riuscirete.
Ci auspichiamo e tifiamo per il ritorno alle urne ma anche ci auspichiamo e tifiamo per vedere le piazze piene, scioperi, e una netta presa di posizione dei lavoratori, dei studenti, e della popolazione contro questi fanfaroni della politica.
Noi siamo pronti.