Sebbene fosse stata pubblicata dal corriere della sera oltre un mese fa, questa notizia sembra essere rimasta stranamente inosservata. Ed è un peccato, perché l’articolo in questione trarrebbe beneficio dall’essere conosciuto: il comune di Bologna ha avviato l’iter per lo sviluppo del progetto , in via sperimentale del cosiddetto “gemello digitale” dei cittadini, cioè di un vero e proprio avatar generato dalla gestione condivisa di enormi database che potrebbe comportare seri rischi per i diritti e le libertà – non solo digitali – dei cittadini sotto questa lente di controllo pubblica.
A maggior ragione se si intende favorire i più virtuosi con la predisposizione del cosiddetto “Smart Citizen Wallet”, cioè un credito sociale per comportamenti virtuosi che consentono l’accesso per i cittadini a vantaggi dedicati.
Insomma, viene proposto allegramente un bel concorso a premi per cittadini totalmente trasparenti agli occhi di una vorace Pubblica amministrazione che chiede trasparenza senza offrirne.
La pubblica amministrazione dirà a questo “cittadino virtuoso” che non prende sanzioni, è culturalmente attivo e si comporta in modo ineccepibile: il grande fratello vede, osserva e ti riconosce un punteggio in base al quale il cittadino virtuoso e virtuale avrà riconosciuti dei vantaggi economici effettivi”.
“Lo smart citizen wallet” un ricatto bello e buono avrà la sua fase sperimentale.
L’idea è simile al meccanismo di “una raccolta di punti del supermercato”
I cittadini saranno premiati se smistano i rifiuti, se usano i mezzi pubblici, se gestiscono bene l’energia, se non subiscono sanzioni da parte dell’autorità comunale, se sono attivi con la Carta della Cultura”.
In cambio di questo “comportamento virtuoso” , il buon cittadino sarà ricompensato con un “credito” che potrà poi “spendere” in cambio di vari “vantaggi” quali per esempio sconti sul prezzo dei trasporti pubblici e sulla tassa sui rifiuti o sulle attività culturali.
Questa benevola sorveglianza sarà istituita a Bologna appunto dal prossimo autunno. Giusto in tempo, quindi, per la nuova stagione covid e per il ritorno degli immancabili blocchi, chiusure, quarantene e QR CODE.
Siamo stati, e lo siamo ancora, contrari al GREN PASS quale metodo di ricatto per estorcere le vaccinazioni.
Siamo altresì contrari alla istituzioni di ulteriori digitalizzazioni di identità o di pass quali appunto lo Smart Citizen Wallet.
L’educazione ambientale e l’educazione civica non hanno bisogno di una carta digitale per essere sviluppate